Da A come Ascoltare a E come Efficienza Energetica.

Calusco d'Adda, 8 Maggio 2012.

Il giorno dopo le elezioni amministrative 2012 ci troviamo, come promesso, nell'ufficio del neo Sindaco di Calusco per l'intervista in esclusiva che ci eravamo impegnati a fare una volta reso noto il nome del vincitore.

A.: "Grazie prima di tutto per aver rispettato la promessa, diciamo che abbiamo iniziato col piede giusto mantenendo gli impegni. Ma questa è ben poca cosa di fronte alle fatiche di Ercole di un quinquennio che si apre oggi e che si spera non diventino come la punizione di Sisifo nell'Ade, ha presente vero? Come d'accordo, la seguirò sulle parole di un ipotetico Alfabeto dei Sogni per passare in rassegna quelli che ci auguriamo saranno un nuovo modo di intendere e fare la politica e nuovi stili di vita in-comune. Iniziamo, A come ..."
S.: "A come ascoltare. Perchè c'è sempre un recipiente di esperienze più grande di quello che ci contiene. E' un vecchio vizio di certa classe dirigente, la convinzione di avere la verità in tasca, salvo poi scoprire che la tasca è bucata e che nessuno ha il monopolio della verità. Grazie al cielo. Ascoltare le parole della gente, i rumori e la musica del paese. Ascoltare chiunque abbia qualcosa da dire, e anche chi non dice niente perchè è stanco di gridare al vento, perchè dall'altra parte non c'è mai nessuno. E ascoltare quei matti che gremiscono il mondo del volontariato e dell'associazionismo: gente che crede nella forza delle idee e fa progetti anche senza soldi, senza sponsor, senza padrini e padroni."

A.:
"Un giorno anche i muti parleranno mentre i sordi già lo fanno, verrebbe da dire con le parole e l'ironia del compianto Lucio Dalla. Con la B sicuramente non parleremo di Banche, vero?"
S.: "Spiacente di deluderla ma ci sono due Banche molto particolari di cui mi piacerebbe invece parlare e sostenere. B come Banca Etica, perchè non si capisce come sia possibile opporsi alle tante sporche guerre e poi avere il conto in una banca che traffica in armi. Perchè è il momento di lanciare, soprattutto ora, una grande iniziativa pubblica sulla finanza etica, dire alla gente cosa fa questa banca, come lavora, con chi. Cominciare a parlare, anche nel nostro paese, di prestito d'onore, di microcredito, di strumenti di finanza etica, a sostegno di chi sostegno non ha, perchè la regola delle banche normali è dare soldi a chi non ne ha bisogno e che gli altri si arrangino. E B come Banca del Tempo. Che cos'è?  Una banca a tutti gli effetti dove però non circola denaro. E', in pratica, uno strumento di incontro mediante il quale i soci, dopo aver aperto un conto, si scambiano il tempo, in ore e alla pari, attivando un circuito di solidarietà. Il tempo scambiato ha sempre uguale valore. Gli anziani possono offrire l'esperienza accumulata, i giovani possono ricambiarli aiutandoli a mantenere abitudini piacevoli (passeggiate, spostamenti, cura della persona, ecc.) o a introdurli all'uso delle nuove tecnologie. Attraverso la fiducia tra le persone si può migliorare la qualità della vita. E' questa la grande forza e l'immenso valore di una banca del tempo: mettere in circolo saperi, talenti e risorse spesso non valorizzate.

A.: "Interessante devo ammetterlo: mi piacerebbe vedere code a questo tipo di sportelli bancari! Siamo alla C, che mi dice?"
S.: "C come coraggio. Perchè a un certo punto bisognerà pure rialzarla, la testa. Per guardare oltre il pianerottolo delle nostre maledette certezze. E gettarci anima e corpo nella mischia. Senza illusioni o proposte irrealizzabili. Ma con il coraggio di chi ha coraggio negli occhi, e nelle mani, e nel cuore di un Comune da stravolgere, con tutta la forza che abbiamo. Ma C anche come Costituzione. La nostra bella Costituzione Italiana che recita, come nell'articolo 9, che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Queste tredici parole assegnano un dovere molto preciso agli amministratori che dal dopoguerra si misurano con la gestione del territorio italiano, che per le sue qualità richiede delicatezza e moderazione. 'Tutelare': un verbo che vuole ammonire. Perchè tutelare indica la necessità di adottare precauzioni per difendere o salvaguardare beni, diritti o altro, così da proteggersi da persone o cose. E infatti c'era di che preoccuparsi."

A.: "Se continua così c'è il rischio che decida di venire ad abitare in questo paese da sogno caro Sindaco. Ma andiamo avanti col nostro alfabeto: la D."
S.: "D come diritti. Perchè su questa cosa non si fa un passo indietro. Perchè i diritti non sono il vestito bello da indossare alla domenica elettorale, giusto per darsi un tono. Perchè anche nel nostro paese sui diritti hanno fatto come un sacco dell'immondizia, li hanno prima raccolti, poi nascosti, infine bruciati via. E la casa per gli anziani, e la città a misura di bambino, e l'integrazione per i migranti, e il recupero dei tossicodipendenti, e il sostegno ai portatori di handicap, e le pari opportunità per le donne, e. Tutto svanito, perduto. Da qui si riparte per un paese più vero, vivo, perchè il diritto ai propri diritti è quasi un dovere. Dovuto."

A.: "Ancora una parola-chiave prima di una piccola pausa: siamo alla E."
S.: "E come efficienza e risparmio energetici, perchè basta un po' di sensibilità e di attenzione in più per abbattere i consumi di materiali e di energia nelle pubbliche amministrazioni (così come nelle nostre case, uffici, aziende). Un'amministrazione pubblica efficiente deve analizzare i consumi energetici del municipio e stilare un programma di cose da fare per evitare gli sprechi e ottimizzare le risorse. Il comune deve adottare una politica di efficienza energetica che riguarda sia l’edilizia industriale ed abitativa (pubblica e privata) sia l’illuminazione pubblica istituendo per esempio un Registro Energetico Comunale degli edifici. Si otterrebbe così, oltre a un beneficio ambientale, anche un grosso risparmio economico, con il quale si potrebbe creare un capitolo di bilancio specifico riservato a iniziative di educazione ambientale e di risparmio energetico per i cittadini del territorio."

A.: "Bene, un caffè prima di riprendere con l'alfabeto dei sogni. Solo un'anticipazione signor sindaco, F come?"
S.: "F come fare!"

Alce Nero.