10 Novembre 2011: Mario Monti, candidato alla guida di un governo definito di unità nazionale e supportato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, forma una squadra composta principalmente da professori e banchieri con l'obiettivo di sistemare la precaria situazione italiana portata dalla grave crisi economica. In quei giorni lo spread tra i titoli tedeschi e italiani si trovava intorno ai 550 punti, spread ottenuto per merito,se così si può dire, di una cattiva gestione della politica italiana di questo ultimo ventennio.
La politica, negli ultimi 20 anni, ha attuato per lo più manovre e leggi che potessero mantenere il consenso come se ci fosse una continua e incessante campagna elettorale, una campagna per le cosiddette lobby o caste che pian piano ampliavano il loro potere a scapito del libero mercato, favorevole per i cittadini, e in certi casi creando un vero e proprio monopolio, che crea povertà. Il caso più eclatante è quello delle farmacie che vogliono tenere per se tutto il mercato dei farmaci definendo le parafarmacie, invece, "non sicure e non controllate" senza però sottolineare che le stesse persone che lavorano in farmacia hanno seguito il medesimo percorso di studi di coloro che lavorano nelle parafarmacie. Oltre alla cattiva gestione delle risorse vi è anche il problema della rappresentanza: quanti parlamentari e senatori svolgono pienamente la loro professione e sono sempre presenti nelle rispettive poltrone quando qualcosa viene votato e deciso? Quanti di questi si dedicano alla politica solo come passatempo per ottenere uno stipendio maggiore dandosi effettivamente ad altre attività? E per ultimo, ma non per importanza, quanti di essi sono i degni rappresentanti del popolo italiano? Certo, Mario Monti ha fatto qualcosa, un qualcosa che sicuramente è differente dal clima di stagnazione precedente, ma non tutto il suo operato è condivisibile e, a questo punto, sorge spontanea una domanda:
la politica in questi anni ha fallito perchè non capace di interpretare le esigenze reali delle persone e quindi vi è bisogno di qualcuno estraneo e competente per gestire al meglio un paese complesso e affascinante come l'Italia, o c'è ancora speranza nelle nuove generazioni che il clima si modifichi e si possa parlare ancora di politica con la P maiuscola?
Questo è il mio caos dentro.
Ciò che temo è che finito il "lavoro sporco" dei tecnici, i soliti politici tornino, fresche come rose, a riproporci le solite soluzioni di cambiamento, piene di buoni propositi ma sostanzialmente vuote, litigandosi la poltrona. E noi ci tureremo il naso per votare il meno peggio (sempre che non ci sia passata la voglia di andare alle urne).
RispondiEliminaL'unica speranza è che passato questo periodo transitorio la classe dirigente si rinnovi.
RispondiEliminaMonti sta facendo...ed è già un cambiamento epocale rispetto al passato!
Il problema è cosa stanno facendo i partiti:
- stanno cercando una nuova classe dirigente? l'anno prossimo non penseranno veramente di presentarsi ancora i soliti noti??? e a che pro...per vedere le urne deserte?
- stanno pensando ad una legge elettorale che riporti il diritto di scelta della rappresentanza nelle mani dei cittadini?
- stanno pensando a norme più stringenti per escludere gli inquisiti dalle liste, piuttosto che obbligare un politico a dimettersi in caso di indagini?
Insomma la realtà è che Monti può rimettere in sesto un'economia, ma la Politica non ha ancora adempiuto al compito di rimettere in sesto se stessa!
La politica ha fallito, questa ormai è una certezza concreta e visibile per gli occhi di tutti.
RispondiEliminaUna speranza c'è: voi giovani. Stamattina al mercato di Calusco ho visto grande entusiasmo e competenza, nonostante la giovane età della maggior parte dei componenti di Lineacomune. Speriamo che altri giovani, come voi, prendano iniziativa per cambiare le sorti dei rispettive paesi.
Orvuar
Il Cantastorie