A fine ottobre, come molti di voi ben sapranno, è stato varato il nuovo PGT (Piano di governo del territorio di Calusco d’Adda), adottato a maggioranza dalla lista civica “Per Calusco” e depositato alla visione dei cittadini per trenta giorni. Circonvallazione sud, polo scolastico e più volumi per chi costruisce “eco” sono solo alcuni degli elementi caratterizzanti del nuovo piano che, neanche a dirlo, ci turba alquanto. Ok al premio per chi costruisce all’insegna del risparmio energetico, ma perché continuare a costruire case su case?
Come al solito, durante una crisi economica come quella che stiamo attraversando attualmente, i comuni pensano bene di guadagnare qualche soldo attraverso l’edificabilità, versando sul nostro territorio nuove e ingenti colate di cemento, diventando, ahimè, sempre più schiavi dei costruttori. Sono previsti, infatti, 56.000 metri quadrati di edificabilità da completare nella zona della Capora e il piano lottizzazione sull'area dell'ex acquedotto in via Aldo Moro; altri 70.000 metri quadrati di area edificabile compresa tra via Monte Giglio, via della Fontana e il rondò del Gran Mercato in zona Valtulina; circa 60.000 metri quadrati di edifici industriali che saranno demoliti e su cui sorgeranno case e negozi nell'area «Camet», in quella della società Cmc e nella zona di insaccamento dell'Italcementi, tra le vie Marconi e Vittorio Emanuele II. Il PGT aggiunge poi circa 12.000 metri quadrati di nuove costruzioni in località Baccanello e circa 60.000 di lotti industriali in zona Cascine Rivalotto.
Progetto sicuramente considerevole e impegnativo, peccato però che la maggior parte di queste costruzioni rischiano di rimanere semivuote, come successo recentemente alla Capora.
Ne vale davvero la pena, quindi, di costruire nuovi edifici e mancare di rispetto ulteriormente al nostro territorio lasciandolo nelle mani dei costruttori? Non c’è un metodo diverso e più semplice per avere entrate senza contaminare costantemente l’ambiente che ci circonda?
Noi vi buttiamo giù un’idea. Perché non sfruttare il nostro territorio per produrre direttamente energia pulita? Gli impianti fotovoltaici e eolici garantiscono la possibilità di produrre energia pulita nel pieno rispetto della conservazione ambientale ed è valido in ogni contesto. Mettere a disposizione il nostro territorio, oltre ad essere motivo di orgoglio, comporterebbe un enorme risparmio energetico in tutto il paese, con gran parte dei nostri impianti pubblici alimentati gratuitamente dall’energia prodotta dai fotovoltaici e dagli impianti eolici. Le aziende che si occupano del settore, infatti, garantiscono enormi privilegi per i paesi che mettono a disposizione il territorio per la produzione di energia pulita, con le casse del comune che non farebbero più i conti con le spese relative al pagamento dell’elettricità. La produzione di energia elettrica da fonte eolica ha avuto un trend estremamente positivo negli ultimi anni raggiungendo a fine 2010 un valore di potenza installata prossimo ai 200 GW. Le prospettive di sviluppo per i prossimi anni sono ancora più promettenti sia secondo l’Unione Europea che le grandi Associazioni mondiali ed europee del settore. Si prevede più del raddoppio della potenza installata nel mondo al 2015 (450 GW) e, secondo la UE, la copertura da fonte eolica al 2020 di circa il 12% del consumo totale dell’energia elettrica in Europa. Non passa inosservato, ovviamente, neanche l’impatto occupazionale, che porterebbe un aumento delle opportunità lavorative estremamente significativo. Siemens, General Electric e Alstom sono solo alcune delle grandi aziende internazionali che si stanno già dedicando alla produzione delle macchine eoliche e, proprio per questo motivo, non capiamo la necessità di basarci ancora sull’edificabilità per uscire dalla morsa di questa crisi epocale.
Molto spesso abbiamo la soluzione a portata di mano. Riflettiamoci.