Sogno un’Italia dove tutti possano avere la possibilità di costruirsi una famiglia ed un futuro con le sicurezze economiche necessarie.
Sogno un’Italia dove la politica tuteli i cittadini invece di continuare ad opprimerli.
Sogno un’Italia dove la legge sia davvero uguale per tutti e non solamente una semplice frase appesa nell’aula di un tribunale.
Sogno un’Italia dove i giovani possano coltivare i propri talenti invece di essere costretti ad emigrare all’estero per mancanza di opportunità.
Sogno un’ Italia dove un laureato con centodieci e lode non sia obbligato a lavorare in una fabbrica o in un call center, ma che possa svolgere la professione per cui ha studiato.
Sogno un’Italia dove perdere il proprio lavoro non significhi perdere tutto.
Sogno un’Italia dove non ci siano irrealizzabili promesse, ma fatti concreti.
Sogno un’Italia capace di liberarsi una volta per tutte del batterio mafioso che da sempre la infetta.
Sogno un’Italia dove un cittadino non debba aver paura di esprimere la propria opinione su qualsiasi argomento.
Sogno un’Italia governata da politici umili e onesti, capaci di stare in mezzo alle persone
e di ascoltare davvero i loro problemi.
Sogno un’Italia dove un immigrato non venga guardato con lo stesso sguardo con cui si guarda un criminale.
Sogno un’Italia dove chiunque possa essere libero di amare chi gli pare senza sentirsi per forza chiamare ricchione.
Sogno un’Italia che non permetta ad un imprenditore fallito di gettarsi da un ponte o di spararsi un colpo in testa per scappare definitivamente dai propri debiti.
Sogno un’Italia che stia vicina alle persone più fragili e disperate.
Sogno un’Italia dove i problemi politici non ricadano sempre sul popolo.
Sogno un’Italia onesta e responsabile, capace di ammettere i propri errori e che tenti saggiamente di ripararli.
Sogno un’Italia che riacquisti fiducia in se stessa e che capovolga le carte in tavola.
Sogno un’Italia che ricominci poco a poco a risalire dal fondo.
Sogno un’Italia che si risvegli all’improvviso da quest’incubo.
Questa soltanto è l’Italia che, con la mano appoggiata sul cuore, potrei orgogliosamente definire patria.
Sogno questo cambiamento radicale, anche se agli occhi di molti pare un’utopia.
Sogno perché non riesco a tollerare l’idea che da questa drammatica situazione sia impossibile uscirne.
La conclusione perfetta di una rubrica che ha portato alla ribalta la "meglio" gioventù di questo paese. Non mollate ragazzi.
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