martedì 22 maggio 2012

LETTERE PARTIGIANE - Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana

Questa sera, dopo un po' di pausa, pubblichiamo la lettera di un operaio milanese che scrive alla sua famiglia e ai suoi amici. Poche righe che colpiscono...
Buona lettura



BIOGRAFIA

Albino Albico
Di anni 24 – operaio fonditore – nato a Milano il 24 novembre 1919 -. Prima dell’8 settembre 1943 svolge propaganda e diffonde stampa antifascista – dopo tale data è uno degli organizzatori del GAP, 113a Brigata Garibaldi, di Baggio (Milano), del quale diventa comandante -. Arrestato il 28 agosto 1944 da militi della "Muti", nella casa di un compagno, in seguito a delazione di un collaborazionista infiltratosi nel gruppo partigiano – tradotto nella sede della "Muti" in Via Rovello a Milano – torturato – sommariamente processato -. Fucilato lo stesso 28 agosto 1944, contro il muro di Via Tibaldi 26 a Milano, con Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale.


Milano, 28 agosto 1944
Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti,
mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.                                 
Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.                                                                          
Voi siate forti come lo sono io e non disperate.                                        
Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.

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