martedì 24 aprile 2012

LETTERE PARTIGIANE - Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana


Questa sera pubblichiamo una lettera di un partigiano bolognese che operava nella zona di Bergamo.
Un uomo che voleva molto bene a sua madre e a suo fratello, e siamo onorati di rendergli omaggio ricordandolo con questo post.
Buona lettura.



Giorgio Paglia (Giorgio)
Di anni 22 – studente in ingegneria al Politecnico di Milano – nato a Bologna il 9 marzo 1922 -. Allievo ufficiale a Cerveteri (Roma), nei giorni successivi all’8 settembre 1943 partecipa a combattimenti contro i tedeschi sottraendosi fortunosamente alla cattura – dispersi gli ultimi reparti dell’esercito, torna alla sua residenza di Nese (Bergamo) – si unisce alla 53 Brigata Garibaldi (che prendera il nome di “13 Martiri”) operante nelle Valli Cavallina e Canonica (Bergamo) – per sette mesi partecipa alle azioni della Brigata impegnata in numerosi e duri combattimenti – il 17 novembre 1944, alla Malgalunga sul Monte Sovere (fra le valli Cavallina, Borlezza e Seriana), il suo distaccamento è attaccato da un reparto della legione “Tagliamento” – esaurite dopo lunga resistenza le munizioni, viene catturato insieme a sette compagni dei quali Mario Feduzzi ed un russo vengono fucilati sul posto -. Processato il 19 novembre 1944 a Lovere (Bergamo) dal Tribunale Speciale della “Tagliamento” – rifiuta la grazia offertagli come figlio di Medaglia d’Oro al Valor Militare -. Fucilato il 21 novembre 1944 al cimitero di Costa Volpino (Bergamo), da plotone della “Tagliamento”, con Andrea Caslini ed altri quattro partigiani di cui tre russi -. Medaglia d’Oro al Valor Militare.


Costa Volpino, 21.11.1944
Cara mamma,
        poco prima di essere fucilato rivolgo il mio pensiero a te, mia adorata mammina, ti domando perdono di quanti dispiaceri ti ho dato nella mia vita. Ma sappi che ti ho sempre adorato e che sei l’unico mio pensiero in questo momento e mio grande dolore è quello di non poterti vedere.
        Sii orgogliosa di tuo figlio perché come credo di aver saputo combattere, così credo che saprò morire. Negli uomini che mi hanno catturato ho trovato dei nemici leali in combattimento e degli uomini buoni durante la prigionia.
        Dato che credo all’al di là sono sicuro che mi incontrerò con mio Padre e che insieme proteggeremo te e Toty. Il mio immenso amore non vi abbandonerà mai.
        Saluti a tutti e prega per l’anima mia
Giorgio


Caro Toty,
       io non ti vedrò più, ma ti proteggerò sempre.
       Sappi che combattendo io combattevo solo per ottenere un’Italia Libera da ogni straniero. Ricorda anche tu quando nostro Padre ci ha insegnato: “la Patria sopra tutto ed il suo bene”. Sii onesto nella tua vita che ti auguro lunga e cerca di dare alla mamma poverina un po’ di consolazione in questo nuovo grande dolore, stalle vicino con il tuo amore e vedrai che saprai consolarla.
         Studia e fatti onore, nella vita ti sarò sempre vicino.
         Abbraccio ancora te la mamma con tutto il mio amore.
         Vostro
Giorgio

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