domenica 18 novembre 2012

IL FILO DI ARIADNE

"Ecco, ci siamo... Concentrati... Velocità, sono pura velocità. Un vincitore, 42 perdenti: i perdenti io me li mangio a colazione. Colazione? Forse avrei dovuto fare colazione, ora mi sentirei meglio... No no no, resta concentrato... Velocità... Sono rapido. Più che rapido, sono una saetta!"
(dal film d'animazione "Cars - motori ruggenti")
Questa è la frase d’apertura del famoso film della Pixar, in cui all'inizio il protagonista, la giovane ed esuberante auto da corsa Saetta McQueen, pensa solo a vincere per ottenere ottenere fama e successo, senza curarsi di chi gli sta intorno e delle conseguenze che le sue azioni hanno sugli altri. Dopo una serie di avventure a Radiator Spring, però, il contatto con gli abitanti della sperduta cittadina sulla Route 66 cambia il suo modo di pensare e di vivere. Si rende conto che quanto gli viene raccontato dai suoi nuovi compagni di avventura è molto più vero e più importante di quel mondo delle corse che lui aveva creduto essere l'unico degno di attenzione. Inizia a vedere cosa c'è al di là di esso e può finalmente comprendere le frasi del sindaco Hudson Hornet e di Sally Carrera, tanto che alla fine del campionato commenta con “Un'auto da corsa brontolona una volta mi ha detto che è solo una coppa vuota”.
Impariamo anche noi a non vivere ogni cosa di corsa, a non come unico obiettivo il successo perché questo ci porta ad escludere dalle nostre esistenze le esperienze vere, quelle che ci ricordano chiaramente che la vita va vissuta nel profondo, a contatto con il mondo che ci circonda. Non prendiamo in considerazione solo l’arrivo, ma proviamo anche a ricordarci come dice Sally che "il bello non era arrivare, il bello era viaggiare”.


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