Consueto appuntamento settimanale con la nostra rubrica di attualità e cultura! Ecco il secondo numero di Caos Dentro, che questa volta ci catapulta in parlamento, nella realtà politica italiana più recente. Buona lettura e, soprattutto, buona riflessione
“Monti-amo o s-Monti-amo?”, un gioco di parole, anche piuttosto stupido, ma diciamo che è proprio quello che penso quando guardo il lavoro del nuovo governo. Diciamo pure che ho il “Caos Dentro”.
Non ho la pretesa di scrivere un articolo che parli di economia e di fare una critica dettagliata del decreto Salva-Italia (anche perché farei una gran figuraccia), ma sicuramente mi aspettavo qualcosa di diverso dal nuovo governo.
Non che i sacrifici richiesti ai cittadini non me li aspettassi, ma, illusoriamente, me ne aspettavo più dalla casta: si, certo, Monti rinuncia al suo stipendio di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia, bravo, ma gli altri?
Si è sentito tanto parlare di equità tra le condizioni dei lavoratori e quelle dei politici, ma intanto i vitalizi rimarranno invariati fino alla prossima legislatura, per non parlare dei privilegi che ancora non sono stati toccati.
Di che equità stiamo parlando? Perché dobbiamo aspettare la prossima legislatura perché i nostri politici (nostri perché li paghiamo NOI e sono NOSTRI dipendenti) facciano dei sacrifici?
Se il nostro Stato è nei guai, per non dirla in altri termini, allora tutti dovremmo sacrificarci un po’!
Invece, ancora una volta, quelli tassati siamo noi, l’ICI, anzi l’IMU, ritorna (magari anche a ragione vista la situazione economica di diversi comuni dopo che era stato tolto), ma il problema dell’Ici sugli immobili della Chiesa non se lo sono nemmeno posti!
Ora, non voglio tornare sul solito discorso “i-politici-degli-altri-stati-non-hanno-tutti- questi-privilegi” (cosa peraltro vera) perché non è questa la questione e non lo è mai stata: il motivo per cui i nostri politici dovrebbero rinunciare a privilegi e stipendi astronomici non dovrebbe essere per rendersi uguali ai politici di tutta Europa, ma perché questo vantaggio non è giustificato nemmeno dal loro lavoro!
Tutti lavoriamo per uno scopo, per noi stessi, perché amiamo quello che facciamo, per mantere le nostre famiglie e c’è chi prende di più di altri, perché è un libero professionista o perché ha fortuna in quello che fa, c’è chi prende di più perché rischia di più, ma fare il politico non giustifica stipendi alti per star seduto a dormire in parlamento e non lo giustificherebbe nemmeno se facesse bene il suo lavoro: infatti, per quanto sia nobile mettersi al servizio del proprio paese, bisogna farlo con coscienza e con le capacità che servono e non per lo stipendio .
Ovvio che non si tratta solo degli stipendi dei politici, si tratta di legalità, di combattere le mafie, di ridare dignità ai giovani, di creare futuro e non di arrancare cercandolo.
Quindi, da che parte stare? MONTIamo o sMONTIamo?
Non sto da nessuna parte, anzi, sto in bilico tra le parti: son delusa da questo decreto Salva-Italia e quindi non AMO , ma non si “smonta” perché quello che più ci serve ora è un governo che stia in piedi abbastanza da riportarci in crescita, mi piace questo governo di Ministri non politici che ne sanno del loro ministero, ma vorrei riforme più coraggiose e più lanciate sull’equità…quindi? Quindi aspetto di vedere come vanno le cose. In fondo siamo più o meno a 3 settimane di governo, un po’ poco per giudicare…o no?
Sicuramente mi aspetto i vostri di giudizi: amo-Monti o non-amo-Monti? A che petalo siete?
Marta